Collezione: PINO MARITTIMO (Pinus pinaster)

Conifera delle Pinacee, vive nel bacino del Mediterraneo occidentale e sulla costa atlantica francese, albero resinoso dalla corteccia rossiccia, può raggiungere i 30 metri di altezza. Ha la chioma ombrelliforme, su un tronco slanciato Parti usate sono le gemme, i rametti e la resina. L’olio essenziale contiene alfa e beta pinene con proprietà antisettiche, esteri del borneolo, d-limonene, aldeidi, oleoresina ( o trementina) che per distillazione fornisce l'essenza di trementina e la colofonia che è una resina trasparente solida. Contiene anche diterpeni e cumarine e Flavonoidi. Gli aghi sono ricchi di Vitamina C e di flavonoidi La resina ha proprietà antisettiche Dalla distillazione secca del legno si ottiene il catrame vegetale o di Norvegia , di colore bruno e di consistenza semifluida e dall'odore forte. Contiene alcoli, acidi organici e fenoli, utile come antisettico, anticatarrale, di utilità sia nelle bronchiti che come coadiuvante nelle cistiti. Per uso esterno nelle dermatiti, nelle mialgie, nelle nevralgie Non eccedere nelle quantità per possibili broncospasmi. E’ usato nelle affezioni respiratorie come bronchite acuta e cronica, sindromi influenzali, malattie da raffreddamento, tosse, sinusite, tracheitem laringite, faringite. Ha anche una azione balsamica sia sull'apparato respiratorio che urinario. La droga si elimina attraverso la respirazione, la sudorazione ed i reni. Il principio più importante per il sistema cardiovascolare è il picnogenolo. Uno studio sui topi su topi ha dimostrato l’azione protettiva del picnogenolo a livello del tessuto cardiaco. L’estratto di corteccia di pino marittimo francese potrebbe aiutare a limitare il rimodellamento del muscolo cardiaco in persone predisposte, per motivi di età, a insufficienza cardiaca congenita. Ricercatori americani hanno condotto un esperimento di quattro settimane su 18 ratti femmine anziane, suddividendole casualmente in quattro gruppi: gruppo di controllo, gruppo che riceveva il picnogenolo (30 mg/kg al giorno), gruppo che riceveva una sostanza vasocostrittrice (L-NAME) e gruppo a cui veniva somministrato sia picnogenolo che L-NAME. Sui due gruppi di ratti con ipertensione indotta, si è visto che nel gruppo che non aveva assunto il picnogenolo si riscontrava un aumento delle dimensioni del cuore. Quindi il picnogenolo è in grado di ostacolare il rimodellamento del cuore indotto dalle sostanze vasocostrittrici. Dopo aver analizzato i cambiamenti che avvengono a livello del tessuto muscolare, i ricercatori hanno visto che l’integrazione con picnogenolo favorisce la produzione di collagene nel tessuto connettivo, rendendo più resistente il muscolo cardiaco. Pertanto, se i risultati ottenuti da questo studio su animale saranno trasferiti all’uomo, il picnogenolo potrà rappresentare per i soggetti ipertesi una valida alternativa al farmaco (beta-bloccanti e ACE inibitori). Questo studio comunque dimostra soltanto un effetto terapeutico del picnogenolo nel limitare i processi degenerativi, in soggetti predisposti a insufficienza cardiaca congenita per motivi di età. Secondo quanto riportato dai risultati di uno studio clinico randomizzato, gli estratti di corteccia di pino marittimo francese (Picnogenolo Horphag Res. Ltd.) sono risultati efficaci per trattare il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD), perlomeno nei bambini maschi. In uno studio in doppio cieco, 61 bambini (età media 9,5 anni) con ADHD sono stati randomizzati per ricevere 1 mg/kg/die di picnogenolo o placebo per 4 settimane. Sono stati usati test standard (esame psichiatrico, test CAP e CTRS da parte degli insegnanti, test CPRS effettuato dai genitori, esame psicologico, la somma dei valori dei 5 test Performance Scale on Prague Wechsler Intelligence Scale for children) per valutare il comportamento dei bambini all’inizio dello studio, dopo 1 mese e dopo 1 mese dalla fine del trattamento. E’ stata anche esaminata una serie di parametri ematochimici e metabolici, che sono restati inalterati sia nel gruppo trattato che nel gruppo placebo e nessun effetto collaterale è stato riportato. Nel gruppo che ha assunto il picnogenolo si è osservata una significativa riduzione dell’iperattività e un miglioramento dell’attenzione, della coordinazione visivo-motoria e della concentrazione. Dopo 1 mese dall’interruzione del trattamento l’effetto è venuto meno. Nessun effetto è stato invece rilevato nel gruppo placebo. Da notare che il trattamento sembra non sia stato efficace nelle bambine, benché allo studio ne abbia partecipato un numero statisticamente non significativo. Il meccanismo d’azione resta sconosciuto, ma dall’analisi delle urine si è notata una minor escrezione di catecolamine nel gruppo trattato rispetto al placebo, suggerendo un’azione degli estratti di pino marittimo sulla formazione o il metabolismo delle catecolamine.L’autore dello studio, il Dr. Rohdewald ha concluso proponendo il picnogenolo come sicura ed efficace alternativa di trattamento per ADHD, da proporre a quei genitori che, preoccupati di utilizzare troppi farmaci con i propri figli, cercano alternative potenzialmente meno pericolose in termini di effetti collaterali. Il picnogenolo ha inoltre un’azione tonica sui vasi incrementandone la resistenza e riducendone la permeabilità. Così il picnogenolo contrasta efficacemente la stasi e i disturbi circolatori degli arti inferiori nonché la formazione di teleangectasie (dilatazioni capillari permanenti).Un altro impiego terapeutico è la prevenzione delle patologie cardio-vascolari grazie all’inibizione dell’ossidazione del colesterolo LDL, responsabile della deposizione di colesterolo nelle pareti vascolari. Il Pino va usato con cautela per le persone ansiose e con problemi renali, per le donne in gravidanza e in allattamento. Dal momento che alle proantocianidine sono attribuite potenziali proprietà anticoagulanti è bene evitarne l’assunzione quando si stiano assumendo farmaci a base di eparina o warfarina.